Quasi 100 giorni di governo laburista

NIGEL SMITH, 2 ottobre 2024

Il 12 ottobre saranno 100 giorni che il governo laburista è andato al potere con una fortissima maggioranza parlamentare, ma un voto popolare risicato. Il governo ha beneficiato del crollo di consensi dei Conservatori, il peggior risultato elettorale degli ultimi 200 anni, e di un certo successo del Reform Party di destra, che ha ottenuto 5 deputati convincendo i più reazionari tra i conservatori a sostenerlo. Alle elezioni erano aumentati anche i consensi per Verdi e indipendenti di sinistra (entrambi hanno ottenuto quattro deputati).

Una bomba a orologeria

Dopo il voto è iniziata una breve luna di miele, coi sindacati, soprattutto quelli che finanziano il Partito Laburista, in attesa di vedere se il Labour manterrà le sue scarne promesse elettorali. La UNISON (sindacato del pubblico impiego) si è affrettata a raccomandare di accettare la proposta di aumento dell’apposito organo governativo di revisione dei salari. La promessa fatta dai laburisti di onorare le raccomandazioni degli otto organismi governativi di revisione delle retribuzioni è stata usata dai leader sindacali come stimolo a sostenerli, dato che il governo conservatore, invece, si era rifiutato di fare altrettanto. Ma di fatto sono briciole per lavoratori che lottano da mesi con azioni di sciopero lunghe e diffuse per ottenere aumenti retributivi.

La maggior parte dei lavoratori dei diversi settori, ad eccezione dei ferrovieri e dei medici tirocinanti (junior doctor), si è accontentata di aumenti inferiori all’inflazione. La perseverante militanza dei junior doctor, invece, ha permesso loro di ottenere dal nuovo governo laburista aumenti del 22%. Per effetto di ciò anche gli infermieri hanno bocciato la proposta dell’Organismo di revisione dei salari con una maggioranza di due terzi, arrivando a considerare la disponibilità dimostrata l’anno scorso un errore strategico. Gli infermieri non biasimano i junior doctor per aver continuato la loro azione, anzi sono irritati che la loro ragionevolezza sia stata vista dal governo come una debolezza e sfruttata. E se ora decideranno di riprendere l’azione di sciopero e per ottenere un accordo migliore, sicuramente ispireranno altri lavoratori del settore sanitario e pubblico a fare altrettanto nel prossimo ciclo di negoziati, ormai abbastanza vicino: i sindacati degli insegnanti e del pubblico impiego stanno già consultando gli iscritti.

Per il Labour si tratta di una bomba a orologeria. Infatti le azioni dei Laburisti e le promesse inevase dal giorno delle elezioni hanno già alimentato un’insoddisfazione diffusa,. La loro promessa di riformare il diritto del lavoro sembra essere annacquata giorno dopo giorno. Anche l’impegno a eliminare i contratti a zero ore e la pratica del “licenzia e riassumi” [a condizioni peggiori] è stato depotenziato. Le nuove formule usate dai laburisti sono: “vietare i contratti a zero ore a scopo di sfruttamento” e ammettere il licenziamento/riassunzione in “circostanze molto limitate”. Come dice Sharron Graham, segretario generale del sindacato UNITE, i piani per l’occupazione dei laburisti hanno “più buchi del formaggio svizzero”. Sono solo le prime promesse ai lavoratori che i laburisti si rimangiano per far felici le grandi imprese invece di soddisfare le esigenze dei lavoratori.

Regali e ipocrisie

Nel gruppo parlamentare laburista si registrano già le prime dimissioni: a lasciare è stata Rosie Duffy, deputata di Canterbury, che ha accusato il leader Keir Starmer di ipocrisia perché ha ricevuto doni personali dalle grandi imprese mentre impone l’austerità al paese. Starmer ha chiarito che l’austerità è destinata a continuare e i consigli comunali di tutto il paese dovranno imporre bilanci magri con pochi o nessun nuovo trasferimento dal governo. Starmer è stato costretto ad ammettere che negli ultimi cinque anni ha ricevuto biglietti d’ingresso a partite di calcio e concerti, oltre a doni di altri “amici”, per un ammontare di oltre 100.000 sterline (secondo il Guardian) . È nauseante scoprire l’entità dei favori concessi a Starmer se si ricorda il modo in cui, da leader dell’opposizione, criticò comportamenti simili del Primo Ministro Rishi Sunak. Del resto quando Starmer va a tifare per l’amato Arsenal, non si mischia ai tifosi comuni (anche se il prezzo dei biglietti permette l’ingresso solo ai più ricchi). Sta con chi come lui ha avuto l’ingresso omaggio, membri dell’élite e delle grandi imprese. È con loro che si identifica.

Austerità

Due misure che il governo era pronto ad annunciare prima del bilancio – il voto è atteso per il 30 ottobre – erano la verifica delle risorse per il pagamento del riscaldamento per i pensionati durante l’inverno e la conferma della cumulabilità di non oltre due assegni familiari. Entrambe le misure evidenziano la considerazione dei laburisti per poveri e anziani. I bambini poveri (nel Regno Unito sono quattro milioni) rimarranno tali, mentre secondo i dati degli stessi laburisti senza bonus per il riscaldamento gli anziani che moriranno di freddo potrebbero essere 4.000 in più. Il limite alla cumulabilità dei sussidi per i bambini è considerato ineliminabile, ma in realtà è una cifra minima in rapporto al bilancio complessivo del governo. In ogni caso il bonus combustibili per il riscaldamento invernale sarà pagato solo ai pensionati più poveri. La riduzione della platea di beneficiari dimostra una cruda incapacità di comprendere i vantaggi dell’universalismo. Il governo laburista è disposto a sottrarre 300 sterline all’anno a un povero togliendogli il sussidio, pur di non affrontare il problema alla radice aumentando le tasse ai più ricchi. In Scozia lo Scottish National Party per alleviare la povertà è disposto a stanziare maggiori risorse. Se il governo laburista di Westminster pagasse il sussidio scozzese di 26,70 sterline a settimana, oltre mezzo milione di bambini potrebbe essere sottratto alla povertà, ma è improbabile che a ottobre la legge di bilancio metta in atto questa misura umanitaria. Invece concederà agevolazioni fiscali ai ricchi e ai potenti. Di recente Starmer, invece di sottolineare le enormi somme sottratte da elusione ed evasione fiscale, ha annunciato anche nuove misure per contrastare le truffe sui sussidi.

I laburisti hanno anche abbandonato l’impegno di congelare le tasse universitarie e sembra quasi certo che queste aumenteranno almeno quanto l’inflazione. Potrebbe essere una buona notizia per le università, ma scoraggerà un numero ancora maggiore di studenti di estrazione proletaria dall’iscriversi all’università, rendendola ancora più elitaria. Inoltre la scelta rafforza il modello di business applicato agli atenei e al servizio sanitario nazionale, con enormi somme di denaro spese in pubblicità e comunicazione per accaparrarsi più studenti, invece che per l’insegnamento.

Gaza

Anche la posizione dei laburisti sulla situazione a Gaza non è cambiata e coloro che nel Partito laburista cercano di stare dalla parte dei palestinesi vengono ignorati. La politica razzista dei laburisti sull’immigrazione, che asseconda la retorica della destra, incoraggia i razzisti e aumenta le tensioni razziali descrivendo la situazione dei migranti come una crisi e pianificando di affrontarla in modo autoritario e burocratico invece di seguire l’approccio più umano suggerito dal PCS (sindacato dei dipendenti pubblici). Il PCS, insieme all’organizzazione benefica Care for Calaise, raccomanda di trattare le domande di rifugio e di asilo sul continente, come già avviene per le domande provenienti da Siria, Hong Kong e Ucraina. I richiedenti di questi gruppi non sono costretti a ricorrere agli scafisti e ad annegare attraversando la Manica.

Ad agosto, quando l’estrema destra è scesa in piazza, sono stati i comuni cittadini ad affrontarli e a costringerli a lasciare le strade, inizialmente anche senza bisogno del sostegno del governo di Starmer o della polizia. Ma è stato Starmer a cercare di prendersi il merito. Vale la pena notare che si sta cercando di introdurre un’ulteriore legislazione antiterrorismo e che il mese scorso, al Congresso del Partito Laburista la libertà di parola è stata calpestata, quando un contestatore è stato preso da dietro per il collo e gettato a terra perché aveva gridato: “Vendiamo ancora armi a Israele, pensavo di aver votato per il cambiamento”. Rispondendo a un altro contestatore Starmer ha sottolineato il significativo spostamento a destra del Partito laburista commentando cinicamente: “Il suo pass di ingresso forse risale al congresso del 2019″.

Il nuovo bilancio

Il manifesto del partito laburista inizia con l’enunciazione di due principi fondamentali – il servizio alla nazione e il lavoro duro – sventola la bandiera nazionale e celebra la fedeltà ad essa e alle istituzioni dello Stato, famiglia reale inclusa. L’enfasi sul patriottismo e sul nazionalismo è preoccupante perché il Partito Laburista era un partito che, almeno a parole, sosteneva i poveri e le minoranze e, pur con qualche riserva, parlava di accoglienza dei migranti. Il richiamo al nazionalismo rafforza ulteriormente i reazionari.

Per quanto riguarda l’economia i laburisti coltivano idee vaghe sull’aumento degli investimenti per la costruzione di nuove case, sulla Green Economy e sull’incremento della produzione industriale. Ma hanno poche idee concrete su dove reperire i fondi per l’aumento degli investimenti. Nel settore dell’edilizia abitativa, ad esempio, i laburisti si sono impegnati a costruire 1,5 milioni di case, ma Peter Foster del Financial Times ha evidenziato la situazione che il nuovo governo si trova ad affrontare: “Nonostante la sonora retorica, non ha annunciato quali strategie impiegherà per affrontare molti dei problemi chiave, dalla carenza di competenze nel settore edilizio alla capacità degli enti locali di assumersi più responsabilità nella pianificazione”.

La cancelliera Rachel Reeves al Congresso del Partito Laburista ha detto, apparentemente contraddicendo Starmer, che non ci sarà un ritorno all’austerità. Tuttavia, ha suggerito al Tesoro di essere più flessibile nel definire ciò che va considerato debito, così consentire maggiori spese. Resta da vedere se il Tesoro si lascerà convincere, ma il ricorso alla finanza privata riporta alla mente gli orrori delle iniziative di finanziamento privato (PFI) e il costo terribile che hanno comportato per l’economia del Regno Unito. I PFI [negli anni ‘90] misero la finanza al comando dell’economia, imponendo tassi di interesse esorbitanti e paralizzanti per gli enti pubblici che si erano lasciati convincere a sottoscriverli.

Una volta resi pubblici i contenuti della legge di bilancio, sarà più facile valutare la direzione economica intrapresa dai laburisti. Da quanto si è visto in precedenza, sembra improbabile che la classe operaia possa trarre grandi benefici da una qualsiasi delle loro proposte. Il servizio sanitario nazionale rimarrà sottofinanziato e sempre più infiltrato da aziende private e anche il Green New Deal riceverà investimenti insufficienti. Il peso della nuova compagnia energetica statale GB Energy, lanciata dai laburisti, appare una goccia nel Mare del Nord e le promesse di ripristinare un controllo statale sul trasporto ferroviario devono ancora essere realizzate. La maggior parte delle nuove misure dei laburisti saranno al servizio del profitto, anche se è difficile che facciano peggio del precedente governo conservatore. Alle compagnie energetiche viene permesso di aumentare le tariffe del 10% in un momento in cui le bollette energetiche determinano una percentuale significativa dell’inflazione. Né dobbiamo considerare convincenti le poche idee “progressiste” dei laburisti. Sono piccole operazioni di aggiustamento del capitalismo da parte di un partito ormai pienamente integrato nella sua logica. In ogni caso, come è stato ripetutamente dimostrato in tutta Europa e nel resto del mondo, l’unica opzione a disposizione del capitalismo per superare la propria crisi è schiacciare la classe operaia organizzata, garantendo i profitti attraverso lo sfruttamento del lavoro.

Un partito nuovo?

Nel Regno Unito a sinistra si discute ancora se rimanere a lottare nel Labour oppure cercare di lavorare all’esterno e costruire un nuovo partito o una qualche forma di opposizione. I deputati indipendenti in Parlamento stanno lavorando insieme agli altri esponenti della sinistra e cercano di trovare una strada per creare un nuovo partito dei lavoratori. Una nuova organizzazione, Collective, si è riunita il 15 settembre per discutere la possibilità di un nuovo partito con Jeremy Corbyn, Len McCluskey, ex segretario generale di Unite, il regista Ken Loach, l’ex sindaco della North of Tyne Combined Authority, Jamie Driscoll, il sindaco di Tower Hamlets, Lutfur Rahman e altre figure di spicco della sinistra.

Il voto sulla legge di bilancio il 30 ottobre potrebbe accende il semaforo verde ad alcuni sindacati e certo a molti lavoratori comuni e membri del Partito Laburista e spingerli ad abbandonare finalmente il progetto laburista e iniziarne uno nuovo. La discussione tra Clive Heemskerk e Chris Robinson, su Socialism Today del mese scorso, se sia possibile che il Partito Laburista possa essere recuperato come partito progressista dalla sinistra, è interessante. Credo che Heemskerk abbia ragione quando dice che “La trasmutazione del Labour da parte di Blair non è stata solo un’oscillazione quantitativa da sinistra a destra, ma un cambiamento qualitativo del suo carattere in un partito capitalista”. L’esperimento fallito di Corbyn ha semmai reso il Partito Laburista ancora più determinato e spietato nella sua difesa del capitalismo e dell’attuale establishment.

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